PARTENDO DALLA MIA VISIONE OLISTICA DELL’AUTOMAZIONE HO DECISO DI INTRAPRENDERE UNA NUOVA AVVENTURA
Classe 1984, mi sono diplomato con specializzazione nel settore informatico, entrando subito a far parte del Gruppo Loccioni, oggi come allora, leader mondiale nel settore dell’Automazione Industriale.
Fondamentale, sia dal punto di vista lavorativo che umano, lo stare a contatto con l’imprenditore stesso da cui ho assorbito l’importanza e il rispetto per le persone, la famiglia e il territorio.
Come sviluppatore software ho ricoperto da subito ruoli importanti e di grande responsabilità arrivando a seguire in maniera esclusiva e in prima persona le linee automatiche di collaudo degli iniettori per un cliente di caratura mondiale come la Magneti Marelli.

All’età di 23 anni sono diventato padre.
Per l’importanza che do alla famiglia, ho deciso di alleggerire i miei impegni lavorativi, limitando la frequenza delle mie trasferte lavorative.
In seguito, ho preso anche un’ altra importante decisione: spostarmi in una realtà più piccola, sempre impegnata nel settore dell’automazione industriale, che ha fatto comunque accrescere le mie competenze professionali.
In questa nuova realtà quasi “familiare” ho capito che la mia esperienza nello sviluppo software non era sufficiente ad avere una visione completa del settore e quindi, grazie allo affiancamento con l’imprenditore, considerato un genio dell’ elettronica, ho iniziato come cablatore a bordo macchina, poi come progettista elettronico sviluppando le competenze legate al problem solving.
Dopo circa 4 anni, questa fruttuosa esperienza lavorativa, però, si interrompe ed ho iniziato una nuova avventura presso un’azienda di automazione specializzata in macchine per materassi.
Mi sono rimesso in gioco e forte delle mie competenze ho raggiunto un risultato insperato.
Quest’azienda infatti aveva un prototipo di trapuntatrice mai concluso in quanto nel suo sviluppo riscontravano continuamente problemi tecnici di natura sconosciuta: nonostante ciò avevano investito molto in questo progetto poiché la commercializzazione di un tale apparato avrebbe incrementato di molto il valore dell’azienda, ma tutto era fermo oramai da tempo.
I responsabili dopo poco tempo dal mio ingresso in azienda mi hanno incaricato di ricominciare il percorso di sviluppo della macchina trapuntatrice: questo progetto era diventato per me una sfida, una missione che doveva concludersi in maniera positiva. Con giornate di lavoro “matto e disperatissimo” ho affrontato e risolto tutti i problemi riuscendo a realizzare un prodotto che è stato poi commercializzato in tutto il mondo.
L’ essere responsabile di questo progetto mi ha costretto ad integrare ulteriormente le mie conoscenze con la parte meccanica dell’automazione, completando così quella visione olistica del settore che ad oggi è la base del mio lavoro.
Ho concluso questa parentesi lavorativa nel 2013 quando ho deciso di creare una mia azienda, di mettermi in gioco in prima persona insieme al mio amico Simone con il quale condivido tutt’ ora la mia passione per l’innovazione e la tecnologia.